Ma preferirei essere orizzontale. Non sono un albero con radici nel suolo succhiante minerali e amore materno così da poter brillare di foglie a ogni marzo, né sono la beltà di un’aiuola ultradipinta che susciti grida di meraviglia, senza sapere che presto dovrò perdere i miei petali. Confronto a me, un albero è immortale e la cima di un fiore, non alta, ma più clamorosa: dell’uno la lunga vita, dell’altra mi manca l’audacia.
Stasera, all’infinitesimo lume delle stelle, alberi e fiori hanno sparso i loro freddi profumi. Ci passo in mezzo ma nessuno di loro ne fa caso. A volte io penso che mentre dormo forse assomiglio a loro nel modo piu’ perfetto – con i miei pensieri andati in nebbia. Stare sdraiata è per me piu’ naturale. Allora il cielo ed io siamo in aperto colloquio, e sarò utile il giorno che resto sdraiata per sempre: finalmente gli alberi mi toccheranno, i fiori avranno tempo per me.
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Qualunque decisione tu abbia preso per il tuo futuro, sei autorizzato, e direi incoraggiato, a sottoporla ad un continuo esame, pronto a cambiarla, se non risponde più ai tuoi desideri.
Era da un po’ di tempo che non parlavo di cucina. Quindi, mettiamoci subito all’opera.
Ho fatto il porridge ma prima di fare quattro chiacchiere a riguardo vorrei soffermarmi sulla parola “porridge”.
Sapevate già che deriva da un lato da “pottage”, calco dal francese “potage”, che sta per zuppa, e dall’altro da “pot”, cioè pentolino?
Il porridge è un piatto importante nella colazione anglosassone, un piatto facile e anche veloce da fare, soprattutto nel week end, quando vogliamo lasciare la fretta a riposo e rilassarci un po’ con la nostra famiglia. È una pappa d’avena, latte, frutta secca e frutta fresca ma si possono creare molte varianti, è dolce ma si puo’ comporre anche quella salata, a seconda dei gusti. La stessa cosa vale per il topping, si puo’ variare in base ai gusti personali. Io personalmente preferisco quella più gustosa e ricca.
Passiamo all’esecuzione del piatto
Ingredienti
70 gr di fiocchi di avena
100 ml latte
100 ml acqua
Per il topping
Miele, mele, mandarini e cannella
Metti i fiocchi d’avena in ammollo in una ciotola per 1 ora oppure la notte prima ( io ho fatto così). Dovranno essere completamente ricoperti. Trasferi in un pentolino con il latte, il sale e cuoceteli per circa 4-5 minuti o comunque fino a quando il composto si sarà addensato. Una volta raggiunta la consistenza desiderata procedi al topping. Decora con miele ( io ho usato quello di acacia ) frutta fresca e cannella. Infine, consumalo subito.
Mia cara, nel bel mezzo dell’odio ho scoperto che vi era in me un invincibile amore. Nel bel mezzo delle lacrime ho scoperto che vi era in me un invincibile sorriso. Nel bel mezzo del caos ho scoperto che vi era in me un’ invincibile tranquillità. Ho compreso, infine, che nel bel mezzo dell’inverno, vi era in me un’ invincibile estate. E che ciò mi rende felice. Perché afferma che non importa quanto duramente il mondo vada contro di me, in me c’è qualcosa di più forte, qualcosa di migliore che mi spinge subito indietro.
~ Nel mezzo del cammin di nostra vita mi ritrovai per una selva oscura, ché la diritta via era smarrita. Ahi quanto a dir qual era è cosa dura esta selva selvaggia e aspra e forte che nel pensier rinova la paura! Tant’è amara che poco è più morte; ma per trattar del ben ch’i’ vi trovai, dirò de l’altre cose ch’i’ v’ho scorte.
I pensieri hanno la loro età, un giorno ti svegli e ti accorgi che uno di loro non ti tocca più, non c’è più traccia, nessun richiamo. È come un nuovo risveglio, come questa frescura improvvisa che somiglia a una ridente fontanella di paese che fiotta nuove passioni floreali, è come un libro nuovo sul comodino, uno di quelli che sembra essere stato scritto al tramonto di un’ estate infinita, cadeau per un autunno dolcissimo, complice di un inverno coperto da piccole note ai margini di un libro già vissuto e adorato.
🔹️Tirare la corda, tirare troppo la corda… Ecco a voi l’espressione del giorno. Sbizzarriamoci un po’, inventiamo una frase o lasciamo una semplice considerazione.
500 grammi di Riso Carnaroli Brodo vegetale Asparagi 1 cipollotto 7 noci Parmigiano grattugiato Olio Evo e sale
Ecco la ricetta del risotto agli asparagi e noci
Lavare bene gli asparagi e tagliare solo la parte più tenera in piccoli pezzi.
Tagliare a julienne una cipolla e farla rosolare in una padella con due cucchiai di olio extravergine di oliva.
Aggiungere gli asparagi, 1/2 cucchiaino di sale e due cucchiai di acqua.
Coprire e far cuocere per 10 minuti.
Aggiungere i gherigli spezzettati.
Tostate il riso.
Unite lentamente il brodo vegetale, poco alla volta, continuando a girare per 10 minuti a fuoco lento.
Aggiungere ora 1 cucchiaino di sale e gli asparagi.
Continuate a girare per altri 10 minuti. Spegnere la fiamma e cospargere abbondantemente di parmigiano ( ovviamente è facoltativo e a seconda dei gusti personali).
Servire il piatto caldo.
Non resta che spiegare i tovaglioli sulle ginocchia 😊
Se saprai mantenere la testa quando tutti intorno a te la perdono e te ne fanno colpa, se saprai avere fiducia in te stesso quando tutti ne dubitano, tenendo pero’ considerazione anche del loro dubbio, se saprai aspettare senza stancarti di aspettare, o essendo calunniato, non rispondere con calunnia, o essendo odiato, non dare spazio all’odio, senza tuttavia sembrare troppo buono, né parlare troppo saggio, se saprai sognare senza fare del sogno il tuo padrone, se saprai pensare senza fare del pensiero il tuo scopo, se saprai confrontarti con Trionfo e Rovina e trattare allo stesso modo questi due impostori, se riuscirai a sopportare di sentire le verità che hai detto, distorte dai furfanti per abbindolare gli sciocchi, o a guardare le cose per le quali hai dato la vita, distrutte, e piegarti a ricostruirle con i tuoi logori arnesi, se saprai fare un solo mucchio di tutte le tue fortune e rischiarlo in un unico lancio a testa e croce, e perdere, e ricominciare di nuovo dal principio senza mai far parola della tua perdita, se saprai serrare il tuo cuore, tendini e nervi nel servire il tuo scopo quando sono da tempo sfiniti e a tenere duro quando in te non c’è più nulla, se non la Volontà che dice loro: “Tenete duro!”, se saprai parlare alle folle senza perdere la tua virtù o passeggiare con i Re rimanendo te stesso, se né i nemici né gli amici più cari potranno ferirti, se per te ogni persona conterà ma nessuno troppo, se saprai riempire ogni inesorabile minuto dando valore ad ognuno dei sessanta secondi, Tua sarà la Terra e tutto ciò che è in essa, e — quel che più conta — sarai un Uomo, figlio mio!
Di Rudyard Kipling vi consiglio di leggere ” Il libro della giungla ”.
Buona lettura e, se vi va, fatemi sapere opinioni, critiche e stupori.
Molto ha da fare il vento con le nuvole, frivoloarmento senza disciplina. Piace al sole con pompa e con ossequio d’essere accolto in cielo ogni mattina: e fin dall’alba, ecco il vento in servizio a preparargli una regal cortina. Sul vespro, poi, nuovo apparato! Gli uomini soglion tra loro chiamar pazzo il vento; forse perché si pensa che non debbano costar fatica alcuna, alcuno stento, que’ suoi servigi; ma se gli si sbandano le nubi e il sol se ne va via scontento? Se ogni villano vuol acqua sul proprio campicello, e lui, per firmamento, gira e rigira non trova una nuvola, quando poche sarebbero anche cento?